Riflessioni dal cloud: Lockdown e percezione della tecnologia.

Riflessioni dal Cloud, di cosa si tratta?

Sul finire del 2021 Bloomings ha avuto il piacere di organizzare l’evento “Riflessioni dal Cloud – Le relazioni di Business post Covid”, evento on-site nella magnifica cornice del grattacielo Intesa Sanpaolo.

L’obiettivo è stato discutere, analizzare e confrontarsi attivamente riguardo l’impatto della pandemia all’interno delle aziende italiane tramite le evoluzioni delle relazioni tra clienti, colleghi e strumenti impiegati per far fronte alle nuove necessità.

In questo articolo ci occuperemo del primo intervento:
“La trasformazione digitale 2021 nelle aziende manifatturiere in Italia. Dall’esperienza Covid alla trasformazione del business e delle relazioni con i clienti: Lockdown e percezione della tecnologia”,  a cura di Annamaria Di Ruscio, CEO di NetConsulting Cube.

Clicca qui per leggere la prima parte dell’approfondimento!

Lockdown e percezione della tecnologia.

Come hanno accolto, le aziende, l’impatto portato dalla pandemia?
Quanto è cambiata la loro percezione riguardo il digitale e la digitalizzazione?
Annamaria Di Ruscio ha presentato i risultati di una survey effettuata a luglio-settembre del 2021 all’interno della sua azienda, NetConsulting Cube.
I risultati parlano chiaro, delineando la formazione di una prospettiva in grande evoluzione:

Il 65,9% dei dipendenti afferma che “La pandemia ha eliminato preconcetti sull’adozione di alcune soluzioni digitali”.
Il 62,6% che “La pandemia ha influito in modo significativo e positivo all’introduzione di innovazione nella nostra azienda”, mentre solo il 20 sceglie di affermare che “La pandemia non ha modificato sostanzialmente la nostra strategia digitale” e l’1,1% che “La pandemia ha frenato in modo significativo gli investimenti in innovazione.”

Pandemia, cosa è stato fatto?

Non è stata solo la percezione dei dipendenti rispetto alla tecnologia a cambiare.
La pandemia ha spinto le aziende ad adottare diverse misure in risposta all’emergenza, alcune delle quali, come vedremo, non sono destinate a scomparire in futuro.

  • Smart working per la maggior parte della forza lavoro: si tratta del provvedimento adottato più frequentemente, un dato che sfiora il 94%.
  • Aumento delle interazioni digitali con partner e clienti: così come per lo smart working, la necessità di trasferire in digitale questa componente del processo lavorativo è divenuta, per gran parte della pandemia, fondamentale, arrivando a coprire il 61% delle risposte positive da parte dei soggetti intervistati.
  • Aumento dei livelli di sicurezza: Le risposte positive a questa voce sono del 51,6%, una percezione prevalentemente positiva.
  • Aumento budget IT/ accelerazione progetti digitali del 31%.
  • Riduzione costi del 29,7%.
  • Riduzione budget IT/ cancellazione o rinvio progetti del 29,7%.
  • Rilocalizzazione/Riduzione spazi uffici: 23,1%.
  • Adozione dell’e-Commerce: 9,9%.
  • Riduzione del personale: 4,4%.

Nuovi progetti verso il digitale.

La pandemia ha accelerato l’attrazione delle aziende verso il digitale, ma quali sono i principali progetti coinvolti?
Tramite la presentazione di Annamaria Di Ruscio è stato possibile osservare come l’incidenza del digitale sul mercato totale sia passata dal 15,3% del 2017 al 21% nel 2021.
I principali progetti coinvolti nell’aumento riguardano Intelligenza artificiale e cognitive, Blockchain, piattaforme per la gestione del web, big data, cloud, IoT, cyber security, wearable technology e mobile business.

Sulla base di questi progetti viene dunque presentato un generale ridisegno delle architetture tra le priorità evolutive.

In quali ambiti?
In cima alla classifica troviamo, senza sorprese, il mondo dei dati, i quali svolgeranno sempre più la funzione di fondamenta dei business di successo.
Seguono le architetture informatiche, le applicazioni transazionali (come il CRM, per il quale si stima una crescita del 12% nel 2022), con un’incidenza del 45%.
Ma anche la digitalizzazione della relazione con il cliente, la digitalizzazione e l’automazione delle fabbriche, l’ottimizzazione della Supply chain, la revisione dei processi e l’introduzione di nuovi sistemi in ottica Smart Working.
Ma quali sono le aree di progetto maggiormente coinvolte nelle aziende manifatturiere?

Manufacturing, quali sono le principali aree coinvolte?

La Cyber Security emerge come area principale (80%).
Segue poi la Fabbrica 4.0 (MES, Soluzioni IoT, stampa 3D, etc.) (60%).
Business Intelligence e Reporting (57,1%).
Soluzioni di automazione / Robot Process Automation (54,3%).
Data lake/ Archiviazione e gestione Big data (51,4%).
Soluzioni per il Digital customer (CRM/Social CRM) 45,7%, così come le soluzioni per il magazzino/ logistica/ fornitori (WMS).
Advanced analytics (IA, Machine learning, deep learning) (42,9%).
Adozione di servizi Cloud SaaS 31,4%, valore che troviamo ripetuto anche con l’area dedicata a Human Capital Management / HR.
E-Commerce 25,7%.
Progetti di modernizzazione applicativa 25,7%.
Adozione di servizi Cloud IaaS e Paas (computing, storage), soluzioni per lo Smart worker (Office, Collaboration) e soluzioni corporate/ orizzontali (AFC/ Legal, etc) (20%).
Ottimizzazione/gestione workplace (14,3%).
Enterprise Service Management (8,6%).

Il ruolo dell’incertezza.

L’incertezza è un valore chiave nella vita di ciascuno, e le cose non cambiano quando si parla di business ed economia.
Sebbene sia usuale associarla all’alta probabilità di riscontrare esternalità negative, si tratta di una percezione spesso errata, arginabile e prevedibile attraverso un grande numero di strumenti.

Che ruolo ha l’incertezza nell’azienda italiana “post Covid”?


Le sfide.

Le digital skills richieste ed acquisite per entrare a far parte della grande trasformazione digitale accelerata dalla pandemia andranno investite in quattro macro aree:

  1. Resilienza e continuità di business tramite Digital Workspace & User Exp, Service Continuity, Cloud Optimization e accelerazione modello SaaS
  2. Cybersecurity, quindi estensione sicurezza reti e dispositivi, gestione accessi e identità, sicurezza by design (processi, applicazioni, prodotti, servizi), Zero Trust security: gestione della sicurezza end to end (dall’accesso all’endpoint security alla protezione dei dati).
  3. Digitalizzazione ed ottimizzazione dei processi: Modernizzazione ed Integrazione applicativa, robotica e Ind 4.0, ottimizzazione logistica e Tracking filiera, integrazione processi after sales, RPA/Intelligent Automation, IA.
  4. Nuovo approccio al cliente e servizi digitali, quindi potenziamento e-Commerce (Click & Collect, Home delivery); rafforzamento Logistica e Recommendation; strategie Omnichannel: Customer Journey Analytics, Analisi e integrazione dati cross canale; Data Strategy, Integrazione delle ops in ottica omnicanale; Focus su Customer care & Engagement; gestione post sales/assistenza; profilazione avanzata.

Nonostante il valore del fattore incertezza sia quindi destinato a restare un dato preponderante per il 2022, è chiaro al contempo che le aree d’azione ed i possibili provvedimenti per le aziende digitali promettono una transizione fluida e proficua verso la digitalizzazione e la crescita dei business italiani.


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