Economia: Cosa sta succedendo?

Le notizie ricevute durante le prime ore della mattina del 24 febbraio hanno ufficialmente comunicato l’invasione russa dell’Ucraina, iniziata attorno alle 4 del mattino italiane.
Vladimir Putin, attuale presidente russo, ha annunciato quella che tuttora viene definita come “operazione militare speciale”, rivelatasi però un vero e proprio attacco totale, ben lontano dall’intento di sola demilitarizzazione dichiarata poche ore prima.
Il monito del presidente lascia il mondo attonito:
“Chiunque provi ad interferire o minacciarci deve sapere che la nostra risposta sarà immediata e porterà a conseguenze mai sperimentate nella storia”, riportano le più recenti dichiarazioni.
Nonostante le condanne aperte da parte della Nato e l’intenzione collettiva di interrompere l’escalation per non scongiurare all’origine un conflitto di portata mondiale, alcune delle “conseguenze mai sperimentate nella storia” hanno già iniziato a mostrarsi impattando sulla situazione economica mondiale in modo lampante, seppur in modo diverso da quanto sottinteso dal presidente russo.
Parliamo quindi di economia, cosa sta succedendo?

Aggiornamenti del 3 marzo:

Nuove sanzioni.

Il governo britannico cambia bersaglio, indirizzando le nuove sanzioni alle assicurazioni.
Quel che accadrà concretamente sarà che le società russe del settore aeronautico e spaziale non avranno più accesso alcuno ai servizi assicurativi entro il terriorio del Regno Unito. 

Non si arresta la corsa del grano.

L’Ucraina è uno tra i maggiori esportatori mondiali di grano. Non vi è da sorprendersi dunque nel prendere atto della corsa senza precedenti dell’importante prodotto, arrivato a crescere del 7% a 1.134 dollari al bushel, unità di misura di riferimento.
Insieme al grano accelera anche il mais, attualmente ai massimi dal 2013, in aumento del 3%.

Il petrolio continua a salire.

Attualmente il Brent è scambiato a 116,95 dollari al barile, il Wti a 114,56 dollari, registrando un rispettivo aumento del 3,56% e 3,58%. 

la mossa dell’Ipc.

Il consiglio di amministrazione del Comitato paralimpico internazionale (Ipc), ha annunciato che rifiuterà le iscrizioni per i giochi invernali di Pechino 2022 degli atleti paralimpici provenienti da Russia e Bielorussia.  

Tokyo in rialzo.

Così la Borsa di Tokyo chiude la seduta, con avanzamento del Nikkei dello 0,70% con un aumento di 184 punti.
Lo Yen perde terreno sul dollaro a 115,60 e sull’euro a 128,40.

La sospensione di Toyota.

La fabbrica automobilistica ha annunciato la sospensione dell’attività nella fabbrica di Mosca, l’interruzione sarebbe dovuta a interruzioni della catena di approvvigionamento legate all’invasione russa dell’Ucraina.

 

Borse europee il 28 febbraio.

Ci troviamo dinnanzi ad un netto ribasso.
I mercati europei nella mattinata del 28 si risvegliano spaventati dalle sanzioni imposte alla Russia dalle potenze europee internazionali.
A spaventare è anche la tremenda notizia giunta nella giornata di ieri, domenica 27 febbraio, che vede l’equilibrio nucleare mondiale inarcato dalle dichiarazioni di Vladimir Putin, che rischia di far precipitare il mondo dinnanzi ad un nuovo, terribile stallo tra grandi potenze.

Oggi dovrebbero tenersi in Bielorussia gli attesi colloqui tra le due delegazioni russa e ucraina, situazione che dovrebbe incentivare al dialogo reciproco.

Nuove misure e conseguenze.

Gli ultimi aggiornamenti alle sanzioni previste per la Russia vedono l’esclusione di alcune banche russe dal circuito Swift.
Il provvedimento comporta l’automatica esclusione di Mosca da gran parte del sistema finanziario internazionale, con enormi conseguenze per quanto riguarda le catene di approvvigionamento di materie prime, ma le conseguenze, come anticipato, non coinvolgeranno solo la Russia, bensì l’intero sistema finanziario internazionale.

Il dollaro vincente.
Ad uscire per ora trionfante dalla situazione del mercato valutario è il dollaro, mentre il rublo crolla vertiginosamente seguendo l’andamento opposto del gas, volato al 30%.

Si alza anche il prezzo del petrolio mentre resta alto l’oro, bene di rifugio per eccellenza.

Mentre assistiamo al ribasso delle azioni delle banche la Banca Centale Europea avverte che le controllate europee della Sberbank russa sono a rischio fallimento per il deterioramento della loro situazione di liquidità.

In Ucraina:

A partire dalle 10.30 della mattina del 24 febbraio la banca centrale ucraina ha sospeso cambi e trasferimenti di denaro all’estero.
La manovra d’emergenza è stata adottata per fronteggiare l’attacco della Russia, unita alla sospensione del mercato dei cambi, il divieto di trasferimento di denaro all’estero e i limiti giornalieri di prelievi e contanti.
La decisione è stata annunciata dal governatore Kyrylo Shevchenko, poi diffusa tramite una notizia postata sul sito della Banca centrale ucraina.

In Europa e nel mondo:

L’impatto sul mercato mondiale non è stato lieve.
In seguito all’attacco sono andate in pesante crollo le borse europee, in avvio di contrattazioni.
Nel territorio italiano la pesante caduta della borsa di Milano non accennava ad arrestarsi, arrivando a cedere il 4% per riaprire in netto rialzo la mattina del 25 febbraio.
I titoli più esposti alle oscillazioni sono, com’è prevedibile pensare, quelli legati alla Russia, vediamo quindi Unicredit al -8,6%, pirelli al -8,21%, buzzi al -7,45% e intesa sanpaolo al -7,08%.
L’invasione dell’Ucraina avvenuta nella mattina del 24 febbraio non attenua la caduta, dando man forte alle pesanti discese registrate nelle borse europee fino ad ora, che nella mattina del 25 febbraio registrano comunque un lieve, ritrovato rialzo.

Se nella giornata del 24 a Londra veniva ceduto il 2.4% a Parigi si sfiorava il 3,1%, a Francoforte il 3.3%.
Attualmente, invece, gli investitori sembrano rivalutare le sanzioni destinate alla russia decise dalla comunità internazionale.
Avvio di seduta che si rivela complessivamente positiva per Francoforte (+1,27%), Parigi (+0,78%), Londra (+1,02%) e Madrid (+0,54%).

Russia:

La borsa di Mosca, di contro, sembrava reggere già nella giornata del 24, recuperando un breve lembo di terreno dopo una perdita del 45%, ora spostatosi attorno al 24.
La mattinata del 25 vede un avanzamento del 9,87%.
Com’è prevedibile l’attenzione degli investitori è prevalentemente concentrata sull’impatto delle sanzioni da destinare alla Russia e sul destino riservato alle materie prime, gas e petrolio.

Allo stato attuale delle cose le quotazioni del petrolio continuano a salire, anche se in modo più tenue rispetto alla giornata di ieri con un picco del 7%.
Avviate anche le contrattazioni in calo per il gas in Europa.

Sale ai massimi storici il prezzo del frumento, mai stato tanto alto dal 2008 alla borsa di Chicago.

Segui qui gli andamenti della borsa in tempo reale.

Asia:

Altro rialzo incalzante per la borsa asiatica dopo la caduta avvenuta nella giornata del 24 febbraio alla vigilia dell’invasione.
Anche qua l’attenzione degli investitori è concentrata ad analizzare le possibili sanzioni alla Russia.
Chiusura in rialzo per Tokyo (+1,95%).
In rialzo anche Shanghai (+0,61%), Shenzhen (+1,26%), Seul (+1,06%), Mumbai (+2,62%). In controtendenza solo Hong Kong (-0,59%).

Dall’oro alle crypto:

L’oro sale vertiginosamente toccando i massimi valori raggiunti dal 2021.
Le quotazioni del prezioso metallo avanzano pesantemente dell’1%, innalzamento dato dall’operazione militare Russa in Ucraina, che ha la conseguenza di far scattare una rapida corsa ai beni rifugio.

In pesante calo anche il mondo crypto a partire dalla giornata di ieri.
Bitcoin perde l’8% a 34.778 dollari.

Cosa ci attende?

L’attuale situazione, prettamente emergenziale e peculiare, vede un calo complessivo dell’intero quadro economico mondiale, scosso dagli ultimi aggiornamenti ricevuti in merito al conflitto russo-ucraino.

Le oscillazioni e gli imprevisti dettati dalla grande instabilità socio politica dell’area erano stati preannunciati già illustrando novità e previsioni attese per l’economia del 2022, pur mantenendo aperte molteplici strade, vista l’incertezza provocata dalle tensioni.

L’attuale, rapida escalation ha posto a dura prova i già sottili equilibri raggiunti, che nei prossimi giorni saranno strettamente connessi agli avvenimenti che ci attendono, attualmente complessi da prevedere ed impossibili da controllare.

 

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